Circa 30000 persone scalano il Kilimangiaro ogni anno.
Non per niente, si tratta di una delle attrazioni più popolari dell’intero continente africano. Vetta più alta d’Africa, inserita nella lista delle “Seven Summits”, il Kilimangiaro è anche una delle cime più difficili da raggiungere. Questa iconica montagna della Tanzania è alta ben 5895 metri ma, a dispetto di questo, scalarla è possibile purché si abbiano la giusta preparazione fisica e una buona dose di determinazione. Per scalare il Kilimangiaro, infatti, avrai bisogno sia della preparazione fisica sia di quella mentale, ma quando arriverai in cima sarai travolto da un senso di soddisfazione che giustificherà tutto l’allenamento richiesto.
Ci sono nove diverse vie per arrivare in cima al Kilimangiaro, di cui sette portano alla vetta e due sono usate solo per scendere, o dai facchini per fare rifornimento di cibo.
- Scalata del Kilimangiaro: quale via?
- Qual è la via migliore per scalare il Kilimangiaro?
- Le migliori vie per scalare il Kilimangiaro
- Lemosho Route: la mia preferita
- Machame Route: la alternativa più comune
- Shira Route: spesso sostituita dalla Lemosho
- Rongai Route: consigliata nella stagione delle piogge
- Northern Circuit: consigliata se hai più tempo
- Marangu Route: consigliata se vuoi dormire in un bungalow
- Umbwe Route: la più difficile
- Western Breach: la più pericolosa
- Mweka Route: usata per la discesa
- Conclusione
Scalata del Kilimangiaro: quale via?
Ogni via ha i suoi pro e contro. In questo articolo te le descrivo così che potrai scegliere quella più adatta a te. Se hai dubbi, non esitare a lasciare un commento!
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Ecco una lista delle vie per scalare il Kilimangiaro:
- Lemosho Route
- Machame Route (chiamata anche “Whiskey Route”)
- Shira Route
- Rongai Route
- Marangu Route (soprannominata “Coca-Cola Route”)
- Western Breach/Arrow Glacier Route
Queste, invece, sono le due vie usate principalmente per le discese:
- Mweka Route
- Umbwe Route
La via con maggiore successo
Se vuoi avere quante più possibilità di successo possibile nella tua scalata verso la cima del Kilimangiaro, puoi optare per la Lemosho Route e la Machame Route, da percorrere in un periodo di 7-8 giorni.
Queste vie sono consigliate perché hanno un buon profilo di acclimatazione e il tuo corpo si adatterà al mal di montagna, così da arrivare con successo ai 5895 metri di Uhuru Peak. Sicuramente non vuoi organizzare un viaggio abbastanza costoso per poi non riuscire a raggiungere la vetta, quindi ti consiglio di scegliere una via di almeno sette giorni.
Guida: quanti giorni servono per scalare il Kilimangiaro
La via con i panorami più belli
Se desideri le viste migliori nella tua scalata verso la cima della montagna, non perderti la Lemosho Route, in grado di regalarti ogni giorno panorami spettacolari.
La via meno affollata
Se vuoi goderti una scalata in solitaria, o quantomeno se vuoi rimanere a debita distanza dalla folla, la tua scelta cadrà per forza sulla Rongai Route. Tuttavia, c’è un motivo se lì non troverai quasi nessuno: le possibilità di successo, per chi percorre questa via, sono più basse.
La via più difficile
Se stai cercando un’avventura degna di questo nome e vuoi passare del tempo nella natura più selvaggia puoi optare per aggiungere al tuo itinerario una notte nel campo nel cratere. Meno dell’1% degli scalatori sceglie questa opzione, ma ne rimarrai entusiasta, nonostante le difficoltà dovute all’altitudine.
Qual è la via migliore per scalare il Kilimangiaro?
Prima di farti vedere in maniera più dettagliata le singole vie, eccoti i fattori a cui dovresti prestare attenzione quando devi decidere quale strada scegliere per la scalata.
- Profilo di acclimatazione;
- Difficoltà della summit night;
- Quanto è affollata la via;
- Che opzioni ci sono per quanto riguarda l’alloggio;
- La sicurezza;
- Le percentuali di successo.
Acclimatazione
C’è una “regola d’oro” che devi seguire quando fai spedizioni ad altitudini elevate ed è quella di camminare in alto durante il giorno ma di scegliere dei posti ubicati più in basso in cui riposare la notte. Tutto ciò serve a ridurre il rischio di problemi di salute dati dall’altitudine e, dall’altro lato, favoriscono le tue possibilità di raggiungere la cima con successo. Le vie migliori per scalare il Kilimangiaro senza dover faticare troppo per adattarsi all’altitudine sono la Lemosho Route e la Machame Route perché, per il modo in cui sono fatte, fanno sì che camminare in alto e dormire in basso sia una scelta obbligata e naturale.

Difficoltà della summit night
Ci sono due vie in cui la difficoltà della summit night è più elevata: la Rongai Route e la Marangu Route. Entrambe arrivano al bordo del cratere sul lato nord, di fronte all’Uhuru Peak e a più di due ore dalla vetta vera e propria. Per evitare queste difficoltà, è possibile scegliere altre vie. Le migliori sono, ancora una volta, la Lemosho Route e la Machame Route perché entrambe raggiungono il cratere a Stella Point, a meno di un’ora di distanza dalla vetta. La differenza di un’ora può sembrarti di poco conto ma sarai a quasi 6000 metri di altitudine durante le prime ore dell’alba, in situazioni che richiedono una grande forza e prestanza fisica e mentale: un’ora può fare la differenza fra farti raggiungere Uhuru Peak in buone condizioni o no.
Quanto è frequentata la via
Il numero di scalatori varia in base a diversi fattori come il periodo dell’anno ma, anche tenendo conto di tutto questo, ci sono solo due vie che sono praticamente una garanzia di avere la montagna tutta per te: la Rongai Ruote, che comincia a nord ed è usata da un numero ridotto di scalatori. E il Northern Circuit, che all’inizio ha lo stesso itinerario delle altre vie principali, per poi girare tutto intorno al cratere sul lato nord.
Alloggio
Sul Kilimangiaro dovrai dormire in tenda, a meno che tu non voglia scegliere l’unica via dove ci sono dei rifugi: la Marangu Route. Non aspettarti il lusso però, si tratta di dormitori in costruzioni di discreta qualità.
La sicurezza
Tutte queste vie sono sicure e non necessitano di conoscenze tecniche particolari. Ti troverai a camminare, a volte a lungo, ma non dovrai mai fare una scalata tecnica.
L’unica eccezione è la Western Breach, chiusa in passato per degli incidenti mortali dovuti a frane. Oggi la via è riaperta, ma non tutti gli operatori la utilizzano proprio per questioni di sicurezza.
Le migliori vie per scalare il Kilimangiaro
Finita l’introduzione, è arrivato il momento di parlarti in dettaglio di tutte le vie per scalare il Kilimangiaro.
Lemosho Route: la mia preferita
La Lemosho Route comincia sul lato ovest del Kilimangiaro ed è un itinerario dalla durata di otto giorni, anche se alcuni lo completano in sette. Questa via si fonde con la Machame Route sull’altopiano chiamato Shira Plateau, ovvero alla fine della seconda tappa. La Lemosho Route è abbastanza popolare perché la salita iniziale attraverso la foresta è più semplice di altre e permette di ottenere un giorno extra molto utile per abituarsi all’altitudine.
La Lemosho Route è una via piuttosto nuova ed è stata creata perché potesse assorbire alcuni dei sentieri più usati nelle altre due vie principali, la Machame e la Marangu. Il giorno extra e le pendenze leggermente più facili nella foresta la rendono la via perfetta per chi vuole facilitare il proprio processo di acclimatazione.
I primi due giorni di percorso si snodano nella foresta pluviale che circonda la montagna a un’altitudine fra i 2.400 e i 3.500 metri. Qui puoi vedere le scimmie Colobus e molte specie di uccelli sugli alberi di canfora. A un certo punto, la foresta si snellisce e il sentiero sale verso il vasto altipiano di Shira, che è stato creato durante l’ultima eruzione, circa 50000 anni fa. La via, poi, si dirige verso i pendii a sud del cratere, con i campi di Barranco e Karanga situati alla stessa altezza, fattore che aiuta nel processo di acclimatazione. Il sentiero, poi, sale verso l’ultimo campeggio, Barafu, che significa “ghiaccio” in Swahili, ubicato a 4600 metri di altezza e che rappresenta il trampolino di lancio per le otto impegnative ore necessarie per giungere, durante la notte, alla vetta.
Giorni
Ti consiglio di dedicare otto giorni per completare la Lemosho Route per godertela pienamente. Otto giorni, infatti, sono sufficienti per permetterti di acclimatarti con una certa facilità.
Difficoltà
La Lemosho Route ha un livello di difficoltà medio, dato da un susseguirsi di salite e discese, ma anche aumentata dal dover attraversare vallate o dall’aria secca sugli altopiani più alti e dagli implacabili ghiaioni. Anche campeggiare a quest’altezza può essere stancante e ogni giorno sentirai che nell’aria c’è sempre meno ossigeno. I tuoi muscoli inizieranno a sentirsi affaticati e comincerai a boccheggiare.
I primi due giorni della Lemosho Route sono più facili di quelli nelle altre strade per via di minori pendenze all’interno della foresta. Il percorso, tuttavia, è più lungo degli altri. Nonostante questo sia un beneficio è bene ricordare che il tempo necessario per sbrigare le formalità all’entrata di Londorossi solitamente è più lungo di quello alle entrate delle altre vie.
Panorama
La Lemosho Route attraversa diversi tipi di habitat ugualmente impressionanti e ti permette di ammirare, durante il percorso, vari ecosistemi. Questa via è quella con il tratto di foresta pluviale più lung, un tratto particolarmente bello e in cui avrai maggiori possibilità di avvistare animali selvatici. Altre vie come la Machame Route sono più frequentate e in quel caso le possibilità di ammirare gli animali selvatici diminuiscono. I primi campi sono a Mti Kubwa, anche chiamato “Big Tree Camp”, Shira 1 e Moir Hut: sono quelli più tranquilli di tutta la scalata. Qui è facile percepire la forza della natura e la solitudine.
Pro e contro
Dover trascorrere un giorno in più sulla montagna significa che l’esperienza si rivela più costosa, ma se opti per gli otto giorni significa concederti maggiori possibilità di adattarti senza problemi all’altitudine. Questo porta a un successo del 90% fra gli scalatori che scelgono questa via per raggiungere la cima del Kilimangiaro. La distanza da Moshi o Arusha al cancello del parco di Londorossi è maggiore se paragonata a quella richiesta per le altre vie e, inoltre, è richiesto che gli scalatori completino le necessarie formalità prima di raggiungere il vero punto di partenza della scalata. Questo può significare iniziare la prima tappa solo dopo pranzo.
La strada iniziale fra la foresta è più lunga e più facile delle altre e ti permetterà anche di vedere degli animali selvatici. Dopo tre giorni, la via si unirà alla Machame Route, il che significa che ti ritroverai in campeggi più affollati come quelli di Barranco, Karanga e Barafu.
Approfondimento: guida completa sulla Lemosho Route
Machame Route: la alternativa più comune
Conosciuta anche con il nome di “Whiskey Route”, la Machame Route offre ottime possibilità di acclimatazione perché tre dei campeggi si trovano tutti alla stessa altitudine. Questo porta un grande beneficio al corpo, seguendo la regola dello “climb high, sleep low” che è sempre bene seguire nelle spedizioni di più giorni in montagna. La Machame Route è lunga circa 62 km e si parte a 1640 metri di altezza.
Questa via, inoltre, permette di ammirare tutti e cinque gli ecosistemi della montagna che ho descritto in questo articolo: i terreni agricoli con le loro coltivazioni, la foresta pluviale (montana), la brughiera, il deserto alpino e la vetta con il suo ecosistema artico.
La bellezza di questa via spiega come mai sia così frequentata. I campi sono uno diverso dall’altro e ogni giorno avrai la sensazione di entrare in un altro mondo, dalla giungla lussureggiante alla densità della foresta passando per i cespugli bassi sull’altopiano lavico fino ad arrivare alla realtà, quasi surreale, dei vulcani seguiti dalle rocce e dal ghiaione sul massiccio. Tutto questo senza dimenticare i ghiacciai sul cratere stesso.
La Machame Route, dunque, offre agli scalatori le sfide di una vera avventura in montagna e non deve sorprenderti che circa il 50% delle persone che ambisce a raggiungere la cima del Kilimangiaro opta per questa via. La versione più consigliata è quella che si snoda su sette giorni perché la tua possibilità di successo sarà dell’85%. L’altro 15% solitamente solitamente presenta sintomi del il mal di montagna, problemi di stomaco o eccessiva stanchezza.
Questa via richiede un certo sforzo fisico, per questo sono necessari una buona preparazione fisica e tanta determinazione, specialmente per affrontare la summer night, visto che essa comincia a mezzanotte e si arriva alla vetta verso le otto del mattino, dopo una salita in verticale su un ghiaione, al freddo della notte di alta montagna. Tuttavia, anche se sei un principiante avrai buone possibilità di successo scegliendo questa via, purché ti alleni come si deve e ti avvalga di un tour con guide professioniste.
Giorni
Il periodo consigliato per percorrere la Machame Route è di sette giorni, di cui cinque di avvicinamento dal Machame Gate, sul lato sud-ovest della montagna. Ti voglio ricordare che sette giorni sono il minimo consigliato dalla International Climbing e Mountaineering Federation (UIAA) per un’acclimatazione come si deve.
Difficoltà
La Machame Route è sicuramente faticosa per via delle salite e discese della fase iniziale e del doversi destreggiare fra una serie di valli, creste e altopiani. Il ghiaione, poi, sale quasi in verticale verso il del cratere. A dispetto di queste difficoltà, non sono richieste competenze tecniche per affrontare la Machame Route e non è necessario usare delle corde.
La mattina sulla cima, al buio, può essere particolarmente fredda, ghiacciata e ventosa e si snoda attraverso una serie di percorsi a zigzag su per il pendio roccioso che spesso è coperto da neve e ghiaccio. L’altitudine è di circa 6000 metri, per questo è richiesta una grande forza mentale, da unire a un’ottima preparazione fisica e una salute perfetta.
Panorama
La Machame Route è la preferita di molti scalatori principalmente per via degli habitat che è possibile ammirare durante il percorso. L’interazione fra flora e fauna, quasi esclusivamente endemica della montagna, è particolarmente degna di nota. Non ci sono altre montagne al mondo che iniziano con coltivazioni di giganteschi banani e piantagioni di caffè per poi offrire lo scenario della giungla e quello della foresta pluviale. Una volta uscito dalla foresta, ti troverai nella brughiera che si mescola alle rocce vulcaniche su uno spoglio altopiano. Da lì comincia un arido deserto alpino che porta fino alla cima ghiacciata che è, infatti, una zona artica, situata a pochi chilometri dall’equatore.
La varietà nel terreno e nel paesaggio è a dir poco impressionante e include la vastità dell’altipiano dello Shira, l’imponente Lava Tower e le scogliere a strapiombo del Barranco Wall. Giganteschi cespugli di senecio e lobelia fuoriescono dalla nebbia mentre le cascate e i ruscelli hanno scolpito il lato della montagna sino a renderlo un insieme di burroni profondi e strette creste che s’irradiano come raggi dal massiccio centrale, a ricordare l’immagine di una gigantesca ruota. I ghiacciai luccicano in lontananza, quasi a volerti ricordare come, appena 20 anni fa, l’intero massiccio era coperto di neve.
Pro e contro
I meravigliosi scenari e la facilità con cui è possibile adattarsi all’altitudine grazie alla possibilità di passare tre notti sempre alla stessa altezza, rendono la Machame Route una delle vie per scalare il Kilimangiaro preferite degli scalatori. I sentieri sono ben mantenuti, i campeggi hanno dei bagni più che decenti e le possibilità di riuscire ad arrivare in vetta sono molto alte. Poiché il 50% degli scalatori opta per questa via, è facile capire come essa sia spesso affollata, soprattutto durante l’alta stagione. La summit night può essere piena di gente, specialmente in occasione di una notte di luna piena, e potrai trovarti con altri cento e passa scalatori negli ultimi campi che sono in comune tra più vie.
La distanza da Moshi al Machame Park Gate è di circa un’ora e mezza di strada, quindi non è lontano, e, optando per la Mweka Route per la discesa, significa dover camminare per solo mezz’ora prima di raggiungere la città a impresa conclusa.
Approfondimento: guida completa sulla Machame Route
Shira Route: spesso sostituita dalla Lemosho
Questa via si avvicina al Kilimangiaro da ovest e ha delle similitudini con la Lemosho Route. La Shira Route, infatti, è la via originale mentre la Lemosho Route è stata realizzata più avanti per offrire una esperienza migliore e alternativa. La Lemosho Road inizia, come visto, al Londorossi Gate e si snoda attraverso la meravigliosa foresta pluviale mentre lo Shira Gate, il punto d’accesso dell’omonima via, è situato a 3600 metri di altitudine. Come vedi, il profilo di acclimatazione è peggiore della Lemosho Route, perché inizierai subito da più in alto, senza dare al tuo corpo il tempo necessario per adattarsi alla carenza di ossigeno.
Per questo la Shira Route è consigliata se hai già avuto tempo di acclimatarti, per esempio facendo la scalata del monte Meru, mentre è abbastanza impegnativa se sei appena arrivato al Kilimangiaro dall’Italia.
Giorni
Ti consiglio sette giorni per scalare il Kilimangiaro con la Shira Route, saranno necessari per acclimatarti per bene, altrimenti il rischio di avere dei problemi causati dall’altitudine diventa più reale. L’opzione migliore di tutte sarebbe quella che si snoda su otto giorni così da poter passare due notti nel primo campo e altre due nel secondo sull’altopiano di Shira. Ma non ti preoccupare, durante quei giorni farai stupende escursioni nelle vicinanze e non dovrai rimanere in tenda ad annoiarti. I due campi successivi sono quello di Barranco e quello di Karanga che si trovano più o meno alla stessa altezza. Se affronterai la Shira Route in questo modo, avrai maggiori possibilità di successo.
Panorama
La Shira Route è simile alla Lemosho Route anche per quanto riguarda i paesaggi. Essa comincia con un’ampia foresta pluviale fino poi a unirsti alla Machame Route, con i campi situati intorno alla base del cratere. La spinta finale è quella sul ghiaione fino al bordo del cratere.
Pro e contro
Se sceglierai la Shira Route ti godrai meravigliosi panorami senza calca, tuttavia tieni benne a mente che il cancello da cui inizia il percorso è situato già a una certa altitudine e quindi i rischi di avere problemi legati all’altitudine stessa sono molto più reali rispetto a quelli che correrai optando per altre vie. Questo è particolarmente vero durante il primo giorno. Fra gli effetti più comuni dati dall’altitudine ci sono mal di testa, vertigini, nausea, vomito, stanchezza, respiro corto e perdita di appetito. Se, tuttavia, riesci a superare l’impatto con l’altitudine e approfitti dei giorni successivi per acclimatarti al meglio, questa via è sicuramente fattibile. La Shira Route è anche piuttosto cara rispetto ad altre vie perché devi calcolare i giorni extra e il costo del mezzo che ti porterà al lontano cancello d’ingresso.
Approfondimento: guida completa sulla Shira Route
Rongai Route: consigliata nella stagione delle piogge
La Rongai Route è l’unica ad approcciare il Kilimangiaro da nord ed è differente da tutte le altre. L’inizio del percorso è ubicato vicino al confine con il Kenya e attraversa delle aree selvagge prima di unirsi alla Marangu Route all’altezza del Kibo Camp, situato alla base della cima del massiccio. Per scendere si usa la Marangu Route quindi optare per questo percorso significa fare una traversata quasi completa del Kilimangiaro da nord a sud.
Giorni
Il numero di giorni suggeriti per questa via è di sette ma, come sempre, anche in questo caso optare per otto giorni significa concederti più tempo per acclimatarti, aumentando le tue possibilità di arrivare inn vetta.
Difficoltà
La Rongai Route è considerata una delle più facili fra quelle disponibili per arrivare in cima al Kilimangiaro perché la salita fino alla vetta è più graduale. Se non hai molta esperienza di scalate o di viaggi zaino in spalla potresti optare per la Rongai Route. Nel giorno in cui raggiungerai la vetta, questa via farà sì che tu vi arrivi dal Gilman’s Point, piuttosto distante dalla cima e questo potrebbe fare la differenza a livello psicologico. Dopo la sgobbata notturna per arrivare al cratere, ti ritroverai un po’ più lontano dalla cima, rispetto a chi arriverà dalla Machame Route o dalla Lemosho Route.
Panorama
Il panorama offerto dalla Rongai Route non varia molto e non regala scenari da mozzare il fiato come fanno, invece, la Machame Route e la Lemosho Route. Tuttavia, questa via garantisce tratti selvaggi e aree in cui la natura è incontaminata. Passerai diversi giorni nella foresta e nella brughiera senza godere di chissà quale differenza fra i vari habitat. Non avrai neanche modo di ammirare le inquietanti ma meravigliose formazioni dell’alto deserto alpino ma c’è anche una buona notizia: su questo lato della montagna le piogge arrivano in misura molto minore, così che dovresti scegliere la Rongai Route se decidi di scalare il Kilimangiaro durante la stagione delle piogge.
Pro e contro
La Rongai Route offre poche difficoltà nella scalata se comparata ad altre vie e ti permette di acclimatarti con una certa facilità. Inoltre, poche persone la scelgono, il che significa che potrai evitare le folle e, se farai la scalata nella stagione delle piogge, questa è l’opzione migliore. Il lato negativo è che i paesaggi non sono particolarmente belli come quelli che vedresti sulla Machame Route o sulla Lemosho Route e, inoltre, alla fine potresti avere bisogno di una spinta mentale non indifferente per arrivare dal Gilman’s Point fino alla cima vera e propria, sull’altro lato del cratere.
Approfondimento: guida completa sulla Rongai Route
Northern Circuit: consigliata se hai più tempo
Il Northern Circuit è una delle vie più nuove realizzate sul Kilimangiaro ed è anche la più lunga nonché, per molti aspetti, la più spettacolare. Scegliendo questa via, infatti, vedrai tutto ciò che la montagna può offrire. Qui il tempo richiesto per acclimatarti è maggiore, pertanto la possibilità di arrivare alla cima con successo è davvero alta.
Il Northern Circuit parte dallo stesso punto della Lemosho Route ma devia a nord prima della Lava Tower, costeggiando tutto il versante nord della montagna e arrivando all’Uhuru Peak tramite Gilman’s Point (così come fanno anche la Marangu Route e la Rongai Route). Scegliendo questo itinerario avrai modo di ammirare paesaggi che raramente vengono viste dagli esseri umani. Inoltre, si tratta di una delle vie meno popolari a causa della lunghezza, quindi spesso avrai il campo tutto per te e il tuo gruppo. Tutto ciò regala un grande senso di avventura e di trovarsi davvero nel bel mezzo del nulla, circondato solo dalla natura.
Per tutte queste ragioni è la mia seconda via preferita dopo la Lemosho Route
Giorni
Il Northern Circuit richiede almeno nove giorni, ma è possibile percorrerla anche in dieci o undici se desideri avere più tempo per goderti i panorami.
Difficoltà
Quando parliamo del livello di difficoltà, il Norhern Circuit può essere paragonato alla Machame Route e alla Lemosho Route. Poiché si tratta di un itinerario lungo, la resistenza mentale e quella fisica sono di estrema importanza. Tuttavia sarà più facile aacclimatarti perché avrai più giorni a disposizione per abituare il tuo corpo alla carenza di ossigeno.
Le difficoltà possono variare da un giorno all’altro ma di solito è il giorno del raggiungimento della cima a risultare il più faticoso anche se, scegliendo questa via, per i tuoi polmoni non sarà così difficile come lo sarebbe se optassi per altre vie.
Panorama
Il Northern Circuit offre meravigliosi paesaggi nei differenti habitat. Avrai modo di sperimentare tutto ciò che il Kilimangiaro ha da offrire con il bonus aggiunto di avere la montagna tutta per te per la maggior parte del tempo.
Pro e contro
Questa strada è considerata una delle più sicure parlando di acclimatazione perché avrai molto tempo per abituarti. Avrai anche modo di goderti delle viste a 360 gradi senza essere circondato dalla folla che sarà sull’altro lato della montagna. Ovviamente, dato che il percorso richiede più giorni degli altri, ti costerà anche di più, ma ogni centesimo sarà ben speso.
Approfondimento: guida completa sul Northern Circuit
Marangu Route: consigliata se vuoi dormire in un bungalow
La Marangu Route, conosciuta anche con il nome di “Coca-Cola Route”, è la più vecchia e la più conosciuta fra tutte le vie presenti sul Kilimangiaro. È considerata la più facile in termini di pendenze e terreno ed è anche l’unica via, fra quelle possibili, in cui potrai dormire nei rifugi costruiti sulla montagna. La salita e la discesa avvengono lungo lo stesso sentiero, il che significa che ci sarà tanta gente e che i dormitori saranno spesso affollati. La Marangu Route è la preferita dalle famiglie e dai gruppi che cercano le comodità di un rifugio e vogliono evitare di dover campeggiare in alta montagna. Per il fatto di dormire all’interno è consigliata durante la stagione delle piogge, anche solo per non dover appendere gli abiti bagnati in tenda.
L’itinerario non rappresenta alcuna difficoltà particolare, tuttavia non offre la bellezza naturalistica che, invece, caratterizza altre strade. Dai primi giorni avanzerai lungo l’enorme altopiano fra terreni aperti fino ad arrivare all’ultimo campo, al di sotto della cima del massiccio. Il giorno del raggiungimento della vetta non presenta difficoltà in più rispetto agli altri perché l’altezza è la stessa dell’orlo del cratere a Gilman’s Point e, poi, all’Uhuru Peak.
Giorni
Il numero minimo di giorni consigliati per la scalata del Kilimangiaro, a prescindere dalla strada scelta, è sempre di sette per mantenere i parametri di sicurezza e adattarti al trovarsi su una montagna alta 6000 metri. Alcune persone provano a percorrere la Marangu Route in meno di sette giorni ma te lo sconsiglio per non ridurre drasticamente le tue possibilità di arrivare in vetta.
Difficoltà
La Marangu Route è caratterizzata da una pendenza graduale che la rende una delle vie più facili per raggiungere la cima del Kilimangiaro.
Panorama
Durante il primo giorno salirai attraverso la foresta in cui la vista potrebbe essere un po’ offuscata dal vapore che si crea spesso. Scegliendo questa via, passerai diversi giorni a percorrere un largo altipiano per approcciare il massiccio direttamente (piuttosto che circondare il massiccio come succede scegliendo la Machame Route o la Lemosho Route).
Rispetto alle altre vie avrai una minore diversità di panorami, ma una volta arrivato in cima, potrai comunque goderti una vista meravigliosa.
Pro e contro
Poiché si tratta di una delle più semplici, la Marangu Route è generalmente consigliata agli scalatori con poca esperienza. È anche l’unica via che offre, come sistemazione per la notte, dei bungalows e dei dormitori e si rivela, quindi, perfetta se viaggi in famiglia o in gruppo, oppure se vuoi evitare i campeggi. La distanza dal cancello a Moshi è la più breve fra quelle delle varie vie, il che significa un inizio e una fine facili con partenza direttamente dall’hotel.
Approfondimento: guida completa sulla Marangu Route
Umbwe Route: la più difficile
L’Umbwe Route è la strada più diretta per la montagna, sale ripidamente attraverso la foresta fino al Barranco Camp, sul lato sud del cratere. Questo significa che, scegliendo questa strada, sarà più difficile adattarsi all’altitudine. Il Parco Nazionale del Kilimangiaro, qualche anno fa, ha deciso che questa strada può essere usata solo per la discesa, quindi oggi non è più possibile usarla per raggiungere la vetta della montagna. La Umbwe Route è solitamente usata dai facchini che portano il cibo al Barranco Camp e anche come luogo di riposo per le persone che si sentono male a metà delle vie che arrivano da ovest.
La strada si snoda principalmente attraverso la foresta, con un sentiero ripido che sale su per una stretta valle, fino al Barranco Camp.
Approfondimento: guida completa sulla Umbwe Route
Western Breach: la più pericolosa
Questa via è stata chiusa dalle autorità del Kilimanjaro National Park per via dello scioglimento del ghiaccio sul Kilimangiaro che può causare la caduta di rocce. Questo evento, purtroppo, è già accaduto e ha portato alla morte di tre scalatori americani nel gennaio del 2006. Un altro incidente, avvenuto nel 2015, ha portato la persona a un passo dalla morte e, per questi motivi, ben pochi scalatori scelgono questa strada. Le autorità ti daranno l’autorizzazione per accedervi solo se sei un alpinista esperto e se firmerai un documento in cui ti assumi tutte le responsabilità. Ovviamente, le guide locali non sono particolarmente entusiaste all’idea di percorrere questa via.
La Western Breach è un intaglio nell’orlo del cratere ed è sicuramente la più difficile fra tutte quelle disponibili. La via inizia come la Machame Route ma all’altezza della Lava Tower devia per salire più in alto verso il ghiacciaio di Arrow, che si è ridotto a una frazione di quello che era una volta. Questo cambiamento è ciò che rende la strada così pericolosa perché il canalone è pieno di rocce che possono cadere a grande velocità, ormai non più tenute insieme dall’enorme massa di ghiaccio.
Qui la Western Breach raggiunge un angolo di 45 gradi e ci sono numerosi gradini di roccia da affrontare. Non c’è, infatti, un unico sentiero da seguire ma quale strada farai dipenderà dalle condizioni che troverai quel giorno. L’obiettivo principale, naturalmente, sarebbe quello di evitare di essere colpiti da delle rocce che cadono cosa che, scegliendo questa strada, non può essere totalmente esclusa. Questo è un vero peccato perché, un tempo, la Western Breach era la strada più emozionante da percorrere.
Mweka Route: usata per la discesa
Simile all’Umbwe Route, la Mweka Route al giorno d’oggi è usata solo per la discesa e si trova nella parte sud della montagna. Essa è la strada più diretta per le persone che arrivano dalla cima tramite la Lemosho Route o la Machame Route: durante la summit night partirai da Barafu Camp per raggiungere Uhuru Peak, per poi tornare alla tenda per il pranzo e continuare la discesa attraverso la Mweka Route fino al Millennium Camp, dove ci sarà la tipping ceremony in cui si darà la mancia al gruppo che ti ha accompagnato sui pendii del Kilimangiaro..
La mattina seguente, prosegui lungo la Mweka Route attraverso la foresta per circa tre ore fino al Mweka Gate dove uscirai dal parco e riceverai l’attestato per essere riuscito a raggiungere la vetta del Kilimangiaro, congratulazioni!
Poiché la strada sale piuttosto in alto nella foresta, essa è spesso usata per le emergenze perché una jeep o un’ambulanza possono percorrerla per raggiungere una persona che si sente male.
Conclusione
Qual è la migliore via per scalare il Kilimangiaro?
Come hai visto dall’articolo, dipende molto da quello che stai cercando. Il mio primo consiglio è la Lemosho Route, mentre se hai più tempo a disposizione il Northern Circuit è la mia via preferita. Machame, Rongai e Marangu sono altre opzioni da tenere in considerazione a seconda del periodo dell’anno e del tipo di alloggio che cerchi.
Ora che hai più un’idea più chiara di quello che stai cercando, guarda i tour del Kilimangiaro consigliati da EasyKili, suddivisi per itinerario.
Fantastico articolo.
Utilissimo e scritto davvero bene!
Grazie Luca, spero che questa guida ti abbia aiutato a decidere l’itinerario per raggiungere la vetta del Kilimangiaro