È semplicemente impossibile parlare del Kilimangiaro senza nominare il mal di montagna. Del resto, la scalata ti costringe a salire a circa 6000 metri sopra il livello del mare! A quell’altitudine, l’aria è molto secca e causa problemi a tutti, anche agli scalatori più preparati.
Il mal di montagna, infatti, non è raro sula cima più alta dell’intero continente africano nonché la vetta indipendente più elevata! Non per niente, il Kilimangiaro, con i suoi 5895 metri sopra il livello del mare, troneggia sull’area circostante e la scalata di questa maestosa montagna porta con sé diverse sfide.
La più comune di tutte? Il mal di montagna.
I sintomi del mal di montagna e la tua sicurezza generale durante la scalata del Kilimangiaro vanno di pari passo e questo non è un fattore da prendere alla leggera. In questo articolo ti parlerò degli effetti del mal di montagna, ti darò un’idea di cosa aspettarti e di come poter affrontare l’altitudine, in modo che tu riesca a scalare il Kilimangiaro fino in vetta.
Cos’è il mal di montagna?
Il mal di montagna, conosciuto anche con il termine di “mal di montagna acuto”, include gli effetti negativi dell’elevata altitudine.
La percentuale dell’ossigeno nell’atmosfera a livello del mare è di circa il 21%. Man mano che avanzi nella tua scalata, salendo sempre di più, la percentuale rimane la stessa ma il numero di molecole per ogni respiro inizia a calare. A 3600 metri le molecole di ossigeno per ogni respiro sono all’incirca il 40% in meno rispetto a quelle di quando ti trovi al livello del mare. Il corpo ha delle difficoltà nell’adeguarsi a questa situazione nonché nello svolgere le sue normali funzioni. Il mal di montagna è causato dall’incapacità del corpo ad adeguarsi velocemente a questi cambiamenti per via dei bassi livelli di ossigeno. Uno degli errori più comuni fra gli scalatori è quello di salire troppo in alto e troppo in fretta.
Tuttavia, queste informazioni non devono scoraggiarti perché soffrire di mal di montagna sul Kilimangiaro è perfettamente normale. Una volta raggiunti i 3000 metri, infatti, più del 75% degli scalatori sperimenta come minimo un effetto di entità media collegato proprio al mal di montagna. È logico, quindi, supporre che questo potrebbe capitare anche a te.
Fattori come l’età, il sesso di appartenenza o la forma fisica non hanno niente a che vedere con le tue possibilità o meno di avere a che fare con il mal di montagna. Se hai già affrontato altre scalate senza alcun problema, questo non significa che sicuramente non avrai problemi mentre scalerai il Kilimangiaro.
Per questo è importante essere preparati.
C’è un modo per evitare il mal di montagna?
Il primo consiglio è quello di prepararti per bene alla scalata del Kilimangiaro perché, più ti sarai allenato, meglio il tuo corpo reagirà allo sforzo.
Nonostante questo, non c’è un metodo sicuro che ti garantisca di evitare il mal di montagna. In molti credono che, se sei in ottima forma, potrai stare tranquillo. Sicuramente c’è una correlazione fra l’avere una buona forma fisica e lo scongiurare il mal di montagna ma le due cose non sono direttamente collegate. Quello che sto cercando di dirti è che se il tuo corpo è preparato ci sono maggiori possibilità che tu sia in grado di resistere e di affrontare le pressioni di giorni e giorni consecutivi di scalate, che si sommano ai sintomi del mal di montagna che possono colpirti in maniera leggermente più gestibile.
Quindi, anche se non esiste un sistema per evitare a piè pari il mal di montagna, ci sono un paio di cose che puoi fare per prepararti. Se ne hai la possibilità, abitua il tuo corpo all’altitudine ogni volta che puoi. Alcuni si allenano usando delle maschere per l’altitudine che simulano la diminuzione di ossigeno che sperimenterai durante la scalata, così potrai provarla prima di cominciare la tua avventura sul Kilimangiaro. A me sembra eccessivo, ma potrebbe essere una maniera efficiente di preparare il tuo corpo.
Quali sono i sintomi del mal di montagna di medio livello?
La maggior parte dei sintomi collegati al mal di montagna sono normali da sperimentare durante una scalata del Kilimangiaro. La loro intensità solitamente è di medio livello ed essi iniziano alcune ore dopo che hai superato l’altitudine che li farà scattare: questa cambia tra le varie persone, ma si può dire che dai 3000 metri in su potrebbero presentarsi.
Qualcuno ha paragonato questi sintomi a quelli di una forte sbronza e, per via della spinta respiratoria che diminuisce di notte, questi sembrano peggiorare una volta calato il sole.
Fra i sintomi di medio livello ci sono:
- Mal di testa
- Disturbi del sonno
- Stanchezza
- Fiato corto durante lo sforzo fisico
- Vertigini
- Perdita di appetito
- Nausea e vomito
- Irritabilità
- Male ai muscoli
- Gonfiore alle mani, ai piedi e al volto
- Accelerazione del battito cardiaco
La frequenza di questi sintomi varia in base all’altitudine, alla velocità di salita e a fattori individuali. Il corpo di ognuno si adatta alla nuova realtà in maniera differente. I sintomi generalmente iniziano a manifestarsi fra le 12 e le 24 ore dopo essere arrivati a in altitudine. Dal terzo giorno, la loro intensità solitamente diminuisce perché il tuo corpo si è abituato ai bassi livelli di ossigeno inalati.
Come curare i sintomi di medio livello
I sintomi di medio livello collegati al mal di montagna durante la scalata del Kilimangiaro non solo sono comuni ma anche facili da curare. Il modo migliore e più efficiente per farlo è di scendere, se ne hai possibilità. In questo caso, il tuo obiettivo sarà riposare e assicurarti di mantenere una regolare assunzione di liquidi.
Non è un caso che le vie migliori per scalare il Kilimangiaro siano quelle dove puoi salire in quota durante il giorno e dormire ad altitudini più basse (“climb high, sleep low”). Inoltre bere molta acqua è il rimedio migliore per combattere i sintomi del mal di montagna.
Gli antidolorifici, come il paracetamolo, possono essere di aiuto.
Il consiglio è sempre quello di ascoltare il tuo corpo. È importante che tu gli dia la possibilità di adattarsi alla nuova situazione in maniera naturale, prima di passare all’uso di medicinali. Tuttavia, gli esperti raccomandano di portarsi dietro i seguenti medicinali:
- Acetazolamide per la prevenzione e cura del mal di montagna
- Ibuprofene e paracetamolo per trattare il mal di testa
- Prometazina, per curare la nausea e la sensazione di malessere
Nel caso di sintomi di medio livello puoi optare anche per dei metodi naturali come lo zenzero, l’olio di lavanda, l’aglio e i chiodi di garofano. Tieni a mente che i sintomi di medio livello collegati al mal di montagna sono un qualcosa che tutti gli scalatori devono aspettarsi. Essi non minano lo svolgimento delle regolari attività e diminuiscono man mano che il corpo si adatta alla nuova altitudine. Man mano che ti ti sarai adattato, infatti, ti sentirai sempre meglio e non avrai alcun effetto a lungo termine. Questo significa che potrai proseguire nella tua scalata.

Quali sono i sintomi gravi del mal di montagna?
La maggior parte degli scalatori, come già accennato, sperimenterà sintomi di media intensità ed è piuttosto raro che una persona sia vittima di gravi sintomi causati dal mal di montagna. Tuttavia, è importante che tu ne sia a conoscenza.
Se avrai a che fare con i sintomi gravi e non li curerai, essi potrebbero rivelarsi fatali. Se ti senti poco bene, è importante che tu lo comunichi immediatamente. Nel caso in cui tu sia vittima di sintomi gravi del mal di montagna potresti sperimentare:
- Tosse umida
- Congestione toracica
- Stanchezza estrema
- Fiato corto
- Respirare in gorgoglii
- Le labbra o le unghie di colore grigio o blu
- Perdita del colore della pelle/ pallore
- Incapacità di camminare o difficoltà a mantenere l’equilibrio (atassia)
- Confusione
- Allontanamento dai contesti sociali
Per la tua sicurezza, è importante che tu conosca tutti questi sintomi.
La discesa in caso di emergenza
Nel caso in cui tu sperimenti dei sintomi gravi collegati al mal di montagna, l’unico modo per curarli è quello di scendere subito di almeno 600 metri. Nel caso in cui tu ti senta davvero poco bene e ci sia la necessità che tu discenda, le guide ti aiuteranno immediatamente nella discesa. Questo fa parte della norma che include il fornire assistenza in caso di emergenza e, se la situazione dovesse rivelarsi particolarmente grave, le guide faranno uso di una barella portabile. È importante che, in caso di emergenza, ci sia un numero sufficiente di guide e di barelle portatili per garantire la sicurezza di tutti gli scalatori.
Se sarai colpito da uno o più di questi sintomi di grave intensità, sarà poi opportuna una visita medica e, se necessario, che tu ti sottoponga alle cure decise dal dottore.
Tengo a ribadire che i casi in cui gli scalatori presentano dei sintomi gravi collegati al mal di montagna sono davvero rari. La tua guida ti aiuterà a farti acclimatare il meglio possibile. Questo processo, infatti, può essere vissuto scongiurando al massimo i rischi grazie ad alcune procedure.

Cosa sono l’HAPE e l’HACE?
Nel caso in cui i sintomi gravi del mal di montagna vengano ignorati, essi possono mettere a rischio la sopravvivenza della persona, specialmente se arrivano a coinvolgere il cervello e il cuore. In questo caso si parla di mal di montagna grave. Ci sono due condizioni associate a questo livello di mal di montagna:
- Edema polmonare causato dall’elevata altitudine (in inglese, “high altitude pulmunary edema”, HAPE), che consiste in un accumulo di fluidi nei polmoni
- Edema cerebrale causato dall’elevata altitudine (in inglese, “high altitude cerebral edema”, HACE), che consiste nel rigonfiamento del cervello causato dalla mancanza di ossigeno
Entrambe le condizioni sono davvero rare ma, quando colpiscono uno scalatore generalmente è perché questi è salito troppo in alto, troppo in fretta ed è rimasto a quell’altezza senza scendere per dormire. In entrambi i casi, la mancanza di ossigeno porta alla perdita dei fluidi dalle pareti capillari e questi entrano nel cervello o nei polmoni.
I sintomi e la cura dell’HAPE
I sintomi dell’HAPE includono delle sfumature di blu sulla pelle (cianosi), difficoltà respiratorie (anche in situazioni di riposo), tensione toracica, tosse persistente, rigetto di liquido schiumoso di colore rosa o bianco (espettorato), stanchezza e debolezza.
I metodi per trattare l’HAPE includono la discesa a un livello di altitudine inferiore, l’assunzione della nifedipina (diminuisce la tensione toracica e facilita la respirazione) e il fare uso dell’ossigeno in bombola
I sintomi e la cura dell’HACE
I sintomi dell’HACE comprendono mal di testa, debolezza, nausea e vomito, perdita delle capacità di coordinamento, confusione e allucinazioni.
Per trattare questi sintomi è necessario scendere immediatamente a un’altitudine più bassa, assumere il desametasone (uno steroide che riduce il rigonfiamento del cervello) e usare l’ossigeno in bombola
Qual è il miglior processo di acclimatazione?
Concedendogli del tempo, il tuo corpo si adatterà alla riduzione dell’ossigeno data da quella specifica altitudine. Questo processo è conosciuto con il termine di “acclimatazione”.
Qualunque sia il livello di altitudine, solitamente il corpo umano ha bisogno di 1-3 giorni per adattarsi alla nuova realtà. Ecco perché scegliere l’itinerario adatto per la tua scalata del Kilimangiaro è estremamente importante. Non per niente, la maggior parte delle vie che ti permetterà di arrivare ia Uhuru Peak permette un’acclimatazione graduale.
Tuttavia, non è mai il caso di prendere alla leggera gli eventuali problemi causati da un’elevata altitudine. Eccoti alcuni processi per far adattare il tuo corpo all’elevata altitudine e perché tu possa raggiungere la vetta senza particolari problemi:
- Scala in alto, dormi in basso (“climb high, sleep low”)
Il consiglio è quello di salire durante il giorno e dormire a un’altitudine più bassa durante la notte. Per far questo, è necessario che tu dedichi del tempo alla stesura di un buon itinerario. Questo può includere dei pomeriggi in cui scalerai fino a raggiungere dei livelli più alti prima di scendere verso il campeggio, dove dormirai a un’altitudine inferiore. Ormai saprai che la via che ti consiglio è la Lemosho Route perché, sulla stessa scia del Northern Circuit e della Machame Route, offre le migliori possibilità per salire di altitudine durante il giorno e riposare più in basso nel corso della notte.
- Bevi molta acqua.
Quando il tuo respiro si velocizza e diventa pesante, rischi di disidratarti molto più in fretta del normale. Ti consiglio è quello di assumere 4-5 litri di liquidi al giorno. Bere, infatti, migliora la circolazione e aiuta in tante altre funzioni del corpo. Sì, quindi, alle zuppe, alle bevande calde e alla frutta fresca. Controlla la tua urina e assicurati di star bevendo a sufficienza. Evita di bere alcol durante la scalata.
- Sali lentamente
È importante ricordare che la scalata del Kilimangiaro non è una gara. Durante la scalata sentirai le guide dire “pole, pole” che, in Swahili, significa “piano, piano”. Nella tua salita verso la vetta, preparati a scalare per 4-7 ore al giorno e, quando sarai nei pressi della cima, per 10-14 ore. Il giorno in cui raggiungerai la vetta, il livello di ossigeno sarà ancora più basso. Preparati a fare un passo alla volta, letteralmente! Le tue guide ti ripeteranno “pole, pole” fino alla nausea proprio perché sanno che, per permettere al corpo di adattarsi ai vari livelli di altitudine, è necessario dargli del tempo. Te lo voglio ricordare ancora una volta, la scalata del Kilimangiaro non è una gara!

La sicurezza in montagna
Quando arriva il momento di organizzare la scalata del Kilimangiaro, ti rendi conto che ci sono tanti aspetti di cui tenere di conto. È importante prestare particolare attenzione ai punti di cui sotto e sfide come il mal di montagna possono essere affrontate senza particolari problemi:
- Scegli un tour operator qualificato
Ci sono molti sistemi per mettere la tua sicurezza come la tua principale priorità. Uno di questi e forse il più importante, è la scelta di un valido tour operator. Questa decisione, infatti, potrà avere un impatto negativo o positivo sulla tua esperienza e sul tuo successo nella scalata. Il consiglio è di scegliere un tour operator che metta la sicurezza degli scalatori al primo posto, che abbia la capacità di trattare le cause dei sintomi del mal di montagna piuttosto che aspettare che questi compaiano. Le giuste competenze, infatti, faranno sì che tu possa scalare la montagna in serenità e sicurezza. Cerca sempre di capire com’è il bilancio fra costo e sicurezza quando si tratta del tour operator che hai scelto. Sicurezza, qualità dell’equipaggiamento e cibo devono rientrare fra le priorità di qualsiasi tour operator che lavora in quest’ambito.
Guarda i tour operator che ti consiglio
- L’esperienza delle guide
Avere una guida di ottimo livello, ovvero con tanta esperienza, dovrebbe essere una delle tue priorità. La guida dev’essere esperta, in particolare, nella prevenzione, nell’individuazione e nella cura di eventuali sintomi collegati al mal di montagna. Per andare sul sicuro, scegli una guida che sia in possesso del certificato Wilderness First Responders (WFR) e abbia, quindi, le competenze per stabilire quando è necessario evacuare in caso di emergenza e cosa fare, anche davanti a gravi situazioni mediche.
- Il giusto equipaggiamento
Durante la scalata, avrai accesso all’equipaggiamento necessario per garantire la tua sicurezza. Tra questi il kit medico, l’ossigeno per le emergenze, una barella e un pulsossimetro. Quest’ultimo strumento è in grado di misurare l’ossigeno nel tuo sangue, rivelando se il tuo processo di acclimazione sta procedendo bene o meno. Durante la scalata, sarai sottoposto a regolari controlli medici da parte dello staff della spedizione.
Conclusione
Quasi sicuramente soffrirai alcuni sintomi del mal di montagna durante la tua salita verso la vetta del Kilimangiaro. Ma non ti preoccupare, con le dovute accortezze saranno solo piccoli problemi che non ti impediranno di continuare e portare a termine la scalata.
Se hai dei dubbi, non esitare a lasciare un commento qua sotto o nella community di “Voglio scalare il Kilimangiaro”.